NC-23
23.06.2020
I primi tentativi sono arrivati su Facebook. Anemone Film con un post ha lanciato una raccolta di video già l’11 marzo, ispirati subito dalle misure di quarantena imposte in tutta Italia il 9 marzo. Quarantena-documentario collettivo è nato invece dall’idea di tre bolognesi, ispirati da Gabriele Salvatores. Il regista infatti aveva già realizzato nel 2014 Italy in a day, a sua volta modellato su Life in a day, prodotto da Ridley Scott. Quest’ultimo fu il primo “social-media movie” ed ebbe un certo successo. L’idea era di raccogliere scene di diverse vite contemporanee che gli utenti caricavano su YouTube, partner del progetto.
I bolognesi hanno poi raccolto 200 contributi ma non devono essere stati molto contenti quando hanno scoperto che Salvatores aveva avuto la stessa idea di nuovo, non sappiamo se ispirata ai summenzionati tentativi. Con Viaggio in Italia, però, ha puntato su Instagram in aggiunta alla raccolta via mail. Il messaggio del primo video promozionale era quello di restare a casa ma di raccontare l’Italia, citando il film di Rossellini. L’intento questa volta appare eccessivamente istituzionale, a causa forse della presenza di Rai Cinema (insieme a Indiana Produzioni) e il tono enfatico e celebrativo.
Mediaset non è stata a guardare e con #rEsistiamo, insieme a Endemol Shine Italy, ha concepito un progetto molto simile – anzi, uguale – ai precedenti: stessi contenuti (video di persone a casa che incoraggiano a resistere con l’hashtag #restiamoacasa), stessa forma, stessi mezzi (mail e instagram) e sembrerebbe stessa struttura narrativa, l’andamento cronologico dell’epidemia, ma dal punto di vista delle case degli italiani. Anche questo lanciato nello stesso periodo, fine marzo, ma non sembra possibile dire quale tra le due grandi produzioni sia venuta prima.
Gabriele Muccino ha invece in cantiere un film sulla quarantena e ha invitato tutti a inviargli videomessaggi, messaggi vocali o semplici riflessioni. Di nuovo l’ha fatto su Instagram, con un post intitolato Il grande caos, di poco successivo agli annunci dei primi due, ma sempre a fine marzo. Qui l’intento è solo quello di raccogliere spunti per poi scrivere lui stesso la sceneggiatura di un film di finzione. Tutte a casa, arrivato poco dopo, è invece il progetto del collettivo dello stesso nome, e punta a raccontare il presente della crisi dal punto di vista delle donne, delle relazioni e del lavoro.
È interessante il ruolo avuto dall’hashtag #restiamoacasa, che ha raccolto in maniera semplice l’intento civico e conteneva già in sé il messaggio positivo dei film: stare a casa per proteggere gli altri ma nello stesso tempo sfruttare in maniera creativa la quarantena. Ed è così che l’Italia ha scoperto il crowdsourcing, più o meno enfatizzato come pratica “partecipativa”, a seconda dei casi. Non sappiamo per ora il destino dei film. Oggi, dopo mesi di videochiamate e collegamenti da casa (forse più mesi di quanti si potesse pensare a fine marzo), destinati a continuare in tanti ambiti, quanti andranno al cinema per vedere ancora quelle immagini casalinghe?
NC-23
23.06.2020
I primi tentativi sono arrivati su Facebook. Anemone Film con un post ha lanciato una raccolta di video già l’11 marzo, ispirati subito dalle misure di quarantena imposte in tutta Italia il 9 marzo. Quarantena-documentario collettivo è nato invece dall’idea di tre bolognesi, ispirati da Gabriele Salvatores. Il regista infatti aveva già realizzato nel 2014 Italy in a day, a sua volta modellato su Life in a day, prodotto da Ridley Scott. Quest’ultimo fu il primo “social-media movie” ed ebbe un certo successo. L’idea era di raccogliere scene di diverse vite contemporanee che gli utenti caricavano su YouTube, partner del progetto.
I bolognesi hanno poi raccolto 200 contributi ma non devono essere stati molto contenti quando hanno scoperto che Salvatores aveva avuto la stessa idea di nuovo, non sappiamo se ispirata ai summenzionati tentativi. Con Viaggio in Italia, però, ha puntato su Instagram in aggiunta alla raccolta via mail. Il messaggio del primo video promozionale era quello di restare a casa ma di raccontare l’Italia, citando il film di Rossellini. L’intento questa volta appare eccessivamente istituzionale, a causa forse della presenza di Rai Cinema (insieme a Indiana Produzioni) e il tono enfatico e celebrativo.
Mediaset non è stata a guardare e con #rEsistiamo, insieme a Endemol Shine Italy, ha concepito un progetto molto simile – anzi, uguale – ai precedenti: stessi contenuti (video di persone a casa che incoraggiano a resistere con l’hashtag #restiamoacasa), stessa forma, stessi mezzi (mail e instagram) e sembrerebbe stessa struttura narrativa, l’andamento cronologico dell’epidemia, ma dal punto di vista delle case degli italiani. Anche questo lanciato nello stesso periodo, fine marzo, ma non sembra possibile dire quale tra le due grandi produzioni sia venuta prima.
Gabriele Muccino ha invece in cantiere un film sulla quarantena e ha invitato tutti a inviargli videomessaggi, messaggi vocali o semplici riflessioni. Di nuovo l’ha fatto su Instagram, con un post intitolato Il grande caos, di poco successivo agli annunci dei primi due, ma sempre a fine marzo. Qui l’intento è solo quello di raccogliere spunti per poi scrivere lui stesso la sceneggiatura di un film di finzione. Tutte a casa, arrivato poco dopo, è invece il progetto del collettivo dello stesso nome, e punta a raccontare il presente della crisi dal punto di vista delle donne, delle relazioni e del lavoro.
È interessante il ruolo avuto dall’hashtag #restiamoacasa, che ha raccolto in maniera semplice l’intento civico e conteneva già in sé il messaggio positivo dei film: stare a casa per proteggere gli altri ma nello stesso tempo sfruttare in maniera creativa la quarantena. Ed è così che l’Italia ha scoperto il crowdsourcing, più o meno enfatizzato come pratica “partecipativa”, a seconda dei casi. Non sappiamo per ora il destino dei film. Oggi, dopo mesi di videochiamate e collegamenti da casa (forse più mesi di quanti si potesse pensare a fine marzo), destinati a continuare in tanti ambiti, quanti andranno al cinema per vedere ancora quelle immagini casalinghe?