NC-16
03.06.2020
Il proliferare di piattaforme online, soprattutto ora in tempo di pandemia e conseguente chiusura delle sale, consente di proseguire nella visione di nuovi titoli, facendo sì che una parte dell’industria compensi, almeno in parte, le ingenti perdite. Eppure non tutte le piattaforme hanno uguale successo e la scelta dei contenuti può diventare un fondamentale discrimine per chi si approccia ad esse. Si assiste dunque a una segmentazione del pubblico tramite un’offerta sempre più specializzata e scelte di marketing anche rischiose.
Sono simili riflessioni ad aver spinto Markus Duffner, project manager del Locarno Film Festival, e Julia Duarte, ex producer dell’International Film Festival di San Paolo in Brasile, alla creazione di Spamflix, nata nel 2018, un servizio on demand che si propone di focalizzarsi su titoli meno noti e spesso, a detta degli stessi fondatori, irreperibili anche per i più disposti alla ricerca.
Tra le proposte assolutamente da segnalare, Berberian Sound Studio di Peter Strickland, del 2012, gioiellino di genere horror che mescola old school e innovazione: un ingegnere del suono, in Italia per lavoro, deve occuparsi di un giallo all’italiana a tinte forti, ma presto si rende conto della maledetta storia che lega pellicola, attori e produttori, in una spirale infernale di rivelazioni.
La vera forza della piattaforma risiede anche nella varietà che può offrire: troviamo infatti vari cult movie che vanno dal musical al crime fino al non-sense. Spesso ci si imbatte in curiosi ibridi tra generi all’apparenza inconciliabili: l’horror-musical As Boas Maneiras del 2017, di Marco Dutra e Juliana Rojas, vede protagonista la baby-sitter Clara, che, contattata da una nuova famiglia, non può nemmeno immaginare di chi dovrà prendersi cura per guadagnarsi lo stipendio.
Spamflix può inoltre contare su una sezione di corti provenienti da vari festival partner, e offre allo spettatore diversi pacchetti, dall’acquisto del singolo film fino a opzioni pack (cinque euro per tre film, otto euro per cinque film, e così via). Da questo mese, inoltre, è disponibile l’app relativa al sito, per allargare il possibile bacino d’utenza anche a utenti smartphone. Anche l’Italia può dirsi coinvolta, dato che la piattaforma ha siglato un accordo con l’Università degli studi di Bologna, relativamente alla facoltà di Cinema, televisione e produzione multimediale, che consentirà agli studenti di accedere ai contenuti senza pagare, pubblicare proprie recensioni e, come progetto futuro, di fare un apprendistato all’interno della gestione del sito e delle attività relative.
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03.06.2020
Il proliferare di piattaforme online, soprattutto ora in tempo di pandemia e conseguente chiusura delle sale, consente di proseguire nella visione di nuovi titoli, facendo sì che una parte dell’industria compensi, almeno in parte, le ingenti perdite. Eppure non tutte le piattaforme hanno uguale successo e la scelta dei contenuti può diventare un fondamentale discrimine per chi si approccia ad esse. Si assiste dunque a una segmentazione del pubblico tramite un’offerta sempre più specializzata e scelte di marketing anche rischiose.
Sono simili riflessioni ad aver spinto Markus Duffner, project manager del Locarno Film Festival, e Julia Duarte, ex producer dell’International Film Festival di San Paolo in Brasile, alla creazione di Spamflix, nata nel 2018, un servizio on demand che si propone di focalizzarsi su titoli meno noti e spesso, a detta degli stessi fondatori, irreperibili anche per i più disposti alla ricerca.
Tra le proposte assolutamente da segnalare, Berberian Sound Studio di Peter Strickland, del 2012, gioiellino di genere horror che mescola old school e innovazione: un ingegnere del suono, in Italia per lavoro, deve occuparsi di un giallo all’italiana a tinte forti, ma presto si rende conto della maledetta storia che lega pellicola, attori e produttori, in una spirale infernale di rivelazioni.
La vera forza della piattaforma risiede anche nella varietà che può offrire: troviamo infatti vari cult movie che vanno dal musical al crime fino al non-sense. Spesso ci si imbatte in curiosi ibridi tra generi all’apparenza inconciliabili: l’horror-musical As Boas Maneiras del 2017, di Marco Dutra e Juliana Rojas, vede protagonista la baby-sitter Clara, che, contattata da una nuova famiglia, non può nemmeno immaginare di chi dovrà prendersi cura per guadagnarsi lo stipendio.
Spamflix può inoltre contare su una sezione di corti provenienti da vari festival partner, e offre allo spettatore diversi pacchetti, dall’acquisto del singolo film fino a opzioni pack (cinque euro per tre film, otto euro per cinque film, e così via). Da questo mese, inoltre, è disponibile l’app relativa al sito, per allargare il possibile bacino d’utenza anche a utenti smartphone. Anche l’Italia può dirsi coinvolta, dato che la piattaforma ha siglato un accordo con l’Università degli studi di Bologna, relativamente alla facoltà di Cinema, televisione e produzione multimediale, che consentirà agli studenti di accedere ai contenuti senza pagare, pubblicare proprie recensioni e, come progetto futuro, di fare un apprendistato all’interno della gestione del sito e delle attività relative.