di Omar Franini
NC-266
22.01.2025
Mancano ormai poche ore all’annuncio delle nomination degli Oscar, i premi cinematografici americani più rinomati e conosciuti a livello mediatico. Dopo aver provato a predire i premi della 96°edizione è giunto il momento di rinnovare questo appuntamento.
Oggi cercheremo di intuire quali potrebbero essere le grandi sorprese e, soprattutto, i grandi snobbati della prossima edizione degli Academy Awards. Di seguito riporteremo le previsioni delle categorie più importanti, citando i possibili candidati in ordine di probabilità.
Miglior Film
La tanto agognata statuetta
Partiamo dalla categoria più importante e forse più facile da predire. Avendo a disposizione dieci slot per i possibili nominati, è piuttosto semplice intuire quali saranno i sette/otto nomi sicuri per la nomination. Sono invece gli ultimi posti “disponibili” quelli più difficili da pronosticare. Andando con ordine, film come A Complete Unknown, Anora, The Brutalist, Conclave, Dune: Part Two, Emilia Pérez, The Substance e Wicked sembrano quasi certi, mentre a contendersi gli ultimi due posti saranno cinque film.
A Real Pain sembra essere l’opzione più quotata sulla carta; Kieran Culkin è il favorito a vincere la statuetta per Miglior Attore non protagonista e si potrebbe verificare anche un upset in Miglior Sceneggiatura originale, inoltre bisogna aggiungere che il film ha avuto un successo enorme a livello di critica negli Stati Uniti - ma quest’ultimo aspetto rappresenta sempre di più un’arma a doppio taglio visto che l’Academy ha ampliato a livello internazionale la cerchia dei votanti.
A proposito di incognite, non si può non citare Nickel Boys, il primo lungometraggio di finzione di RaMell Ross. Nonostante il grande riscontro da parte della critica, il film ha faticato a replicare lo stesso successo all’interno dell’industria cinematografica e, di conseguenza, è mancato anche un certo interesse da parte del pubblico - quest’ultimo frutto anche di una award campaign pessima da parte di Amazon MGM, distributori americani del lungometraggio, nella quale si è cercato di "presentare" il film nel momento più vicino possibile alle votazioni, quando forse bisognava rispettare l’uscita originale ottobrina seguita da un lancio sulla piattaforma streaming per il weekend della Festa del Ringraziamento. La possibile nomination è quindi nelle mani di coloro che hanno visto la pellicola e che hanno dimostrato di apprezzarla.
Poi c’è il caso I’m Still Here (Io sono ancora qui). Dopo la vittoria di Fernanda Torres ai Golden Globes, La campagna all'Oscar per il film ha ingranato la marcia. L’opera di Salles ha avuto un discreto successo al botteghino statunitense e sempre più personalità all’interno del mondo di Hollywood stanno iniziando a supportarlo.
Caso opposto per Sing Sing di Greg Kwedar, che fine a qualche mese fa presentava delle quotazioni piuttosto alte e si parlava addirittura di una possibile vittoria in questa categoria vista la forte natura da crowd pleaser, un fattore che aveva influenzato la vittoria di CODA (2021) nell’aprile del 2022. Ma la A24, casa distributrice del film, ha smesso di puntare sull’opera di Kwedar, concentrando tutte le sue energie per la campagna di The Brutalist, sminuendo così il possibile impatto sulle nomination da parte di Sing Sing - come anche per Queer e A Different Man, altre distribuzioni A24 “abbandonate” al loro destino nella stagione dei premi.
L’ultima opzione è rappresentata da September 5 di Tim Fehlbaum, il cui successo rimane ancora oggi un mistero; i dati al botteghino riportati da Paramount fanno storcere il naso perché mostrano una crescita sproporzionata, e alquanto sospetta, del film nel corso delle ultime due settimane. Nonostante le critiche piuttosto divisive, September 5 è riuscito a ricevere una nomination ai Golden Globes nella categoria di Miglior Film drammatico e, soprattutto, la nomina ai Producers Guild Awards, importante precursore degli Oscar. Nonostante ciò, continuiamo ad avere dei dubbi sul film.
Le nostre previsioni: Conclave, Emilia Pérez, The Brutalist, Anora, Wicked, A Complete Unknown, The Substance, Dune: Part Two, Nickel Boys, A Real Pain
Alternative: I’m Still Here, Sing Sing, September 5
Miglior Regia
La categoria per la Miglior Regia risulta una delle più affascinanti degli ultimi anni, soprattutto perché il ramo dell’Academy che vota per le nomination ha sempre riservato delle sorprese inaspettate. Di solito i twist di questa categoria riguardano registi internazionali, ma quest’anno quell’opzione risulta piuttosto prevedibile; non solo Emilia Pérez sarà uno dei film più nominati agli Oscar, ma la nomination per Jacques Audiard sembra ormai sicura. Altri due nomi sono piuttosto certi per la nomination, ovvero Sean Baker per Anora e Brady Corbet per The Brutalist, regista che sta facendo incetta di premi e che sembra puntare dritto all’Oscar.
A contendersi gli ultimi due slot sono quattro cineasti con una “narrativa” piuttosto solida per una nomination. La scelta meno gettonata è quella rappresentata da James Mangold per A Complete Unknown, il cui film ha trovato un inaspettato successo nei vari premi precursori che precedono le votazioni agli Oscar - il cineasta è stato nominato ai Director Guilds Awards, ma vista la tendenza della branch dell’Academy che vota la categoria non crediamo che Mangold riuscirà ad aggiudicarsi la nomination.
Discorso diverso per Edward Berger, il grande snobbato in questa categoria nella 93° edizione nonostante il suo film, All Quiet on the Western Front (2022), avesse ricevuto nove nomination. Succederà lo stesso con Conclave? Difficile da pronosticare, ma ci potrebbe essere un colpo di scena dell’ultimo minuto, proprio come nel film.
Quindi, chi potrebbe scavalcare i due registi appena citati? Le quotazioni di Coralie Fargeat salgono ogni giorno, The Substance sta ricevendo sempre più sostegno dall’industria cinematografica e a dimostrarlo sono le nomination in questa categoria ai BAFTA e ai Golden Globes. Inoltre, ci aspettiamo una overperformance del film domani, con diverse nomination inaspettate che analizzeremo fra poco.
L’ultima ipotesi è rappresentata da RaMell Ross, la cui regia è stata una delle più lodate e premiate in questa stagione, ma come citato poc'anzi, la campagna per i premi del film non ha portato i frutti sperati. Rimane comunque una forte possibilità di vedere Ross nominato, visto il trend più arthouse e di nicchia assunto dal ramo dell’Academy che vota in questa categoria.
Le nostre previsioni: Brady Corbet, Jacques Audiard, Sean Baker, Coralie Fargeat, Edward Berger
Alternative: RaMell Ross, James Mangold
Miglior Attore protagonista
Negli ultimi mesi, la categoria di Miglior Attore è risultata come la più “noiosa” sulla carta; cinque attori sono inclusi nelle previsioni da ormai diversi mesi, stiamo parlando di Adrien Brody per The Brutalist, Colman Domingo per Sing Sing, Timothee Chalamet per A Complete Unknown, Ralph Fiennes per Conclave e Daniel Craig per Queer, ma quest’ultimo, inaspettatamente se possiamo aggiungere, sta faticando a confermare il suo status di possibile nominato.
Infatti, il secondo lungometraggio di Luca Guadagnino distribuito lo scorso anno ha faticato a trovare consenso da parte della critica, rivelandosi anche un grosso flop al botteghino statunitense, soprattutto se si considera il budget di cinquanta milioni di dollari. Questi fattori non dovrebbero avere un impatto sul mondo dei premi ovviamente, ma alcune volte si rivelano decisivi.
Ad usurpare il suo posto potrebbe essere Sebastian Stan per The Apprentice, la cui interpretazione ha ricevuto più riconoscimenti, per quanto riguarda le nomination, rispetto a Craig. Sarà una sfida agguerrita, peccato soltanto che Stan non sia in contenzione per il suo eccellente lavoro in A Different Man di Aaron Schimberg, un’ interpretazione più meritevole rispetto a quella del ruolo di Donald Trump nel biopic di Ali Abbasi. Un’alternativa ancora più remota è rappresentata da Hugh Grant per la sua notevole interpretazione nell’horror Heretic, per cui è stato già nominato al Golden Globes e ai BAFTA.
Le nostre previsioni: Adrien Brody, Colman Domingo, Timothee Chalamet, Ralph Fiennes, Daniel Craig
Alternative: Sebastian Stan (The Apprentice), Hugh Grant
Miglior Attrice protagonista
Questa categoria fino al giorno dei Golden Globes sembrava piuttosto imprevedibile, con almeno una decina di attrici che si potevano giocare la possibilità di essere nominate agli Oscar, ma i risultati delle premiazioni e delle nomination agli Screen Actors Guilds (SAG) hanno fatto chiarire le idee sulla cinquina finale.
Demi Moore per The Substance e Fernanda Torres per I’m Still Here, le vincitrici dei Globes per Miglior Attrice in un film commedia o musicale e drammatico sembrano sicure per la nomination, mentre Mikey Madison per Anora, Karla Sofia Gascón per Emilia Pérez e Cynthia Erivo per Wicked dovrebbero completare la cinquina. È difficile trovare un’alternativa valida alle cinque attrici appena citate; sia Nicole Kidman, per Babygirl, che Angelia Jolie, per Maria, hanno poche possibilità di rientrare nelle nomination e i film di cui sono protagoniste non hanno saputo appassionare l’industria cinematografica.
Se dobbiamo pensare ad un possibile shock dell’ultimo minuto, non possiamo non citare una delle interpretazioni più acclamate dello scorso anno, quella di Marianne Jean-Baptiste in Hard Truths. La performance dell’attrice britannica nell’ultima opera di Mike Leigh è proprio il tipo di performance “sopra le righe” che può sorprendere, sarebbe un riconoscimento più che meritato e, in un mondo ideale, dovrebbero essere lei e Fernanda Torres a contendersi la vittoria finale.
Le nostre previsioni: Demi Moore, Mikey Madison, Karla Sofia Gascón, Cynthia Erivo, Fernanda Torres
Alternative: Marianne Jean-Baptiste, Angelina Jolie
Miglior Attore non protagonista
Sembra piuttosto inutile fare delle previsioni sulla categoria del Miglior Attore non protagonista quando, in questo momento, è impossibile trovare quattro alternative che possano competere con Kieran Culkin per la vittoria finale. L’attore coprotagonista del film A Real Pain di Jesse Eisenberg sta vincendo ogni premio possibile, che esso sia della critica o dell’industria cinematografica, una sweep che ricorda quella di Da’Vine Joy Randolph in The Holdovers (2023) di Alexander Payne durante lo scorso anno.
Ora bisogna cercare di capire quali saranno gli altri quattro attori che usciranno sconfitti da questo confronto. Yura Borisov per Anora, Edward Norton per A Complete Unknown e Guy Pearce per The Brutalist, sembrano nomi papabili per la nomination - anche se Pearce è stato snobbato dai SAG, ma siccome The Brutalist è uno dei film di punta di questa awards season è difficile vedere l’attore veterano non ricevere la sua prima nomination all’Oscar.
A completare la cinquina ci sono due possibili opzioni; da una parte c’è Jeremy Strong per The Apprentice, un’interpretazione acclamata da parte di un attore stimato nell’industria cinematografica. La sua nomination, come quella di Culkin, sarebbe una conferma del grande impatto lasciato dai due attori nella serie televisiva pluripremiata Succession. Questo commento non vuole sminuire la qualità delle due interpretazioni, ma negli ultimi anni sempre più attori sono riusciti a trasferire l’"ottima qualità" del lavoro svolto nel mondo della televisione anche nel cinema.
Caso opposto invece per Clarence Maclin in Sing Sing, attore non professionista che debutta sullo schermo interpretando “se stesso”. Infatti, il film di Greg Kwedar racconta la reale storia di dei carcerati dell’istituto Sing Sing che "utilizzano" il teatro e la recitazione come forma di terapia per la riabilitazione, e per raccontare di questo episodio il regista ha optato di mixare alcuni attori professionisti, come Colman Domingo e Paul Raci, insieme ai veri carcerati protagonisti della vicenda. Maclin ha già ricevuto diversi riconoscimenti per la sua interpretazione e la nomination inaspettata ai BAFTA è un grande passo in avanti per la candidatura all’Oscar, ma temiamo che questo non sia abbastanza per scavalcare Jeremy Strong.
Le nostre previsioni: Kieran Culkin, Edward Norton, Yura Borisov, Guy Pearce, Jeremy Strong
Alternativa: Clarence Maclin
Miglior Attrice non protagonista
Il caos sta regnando sovrano in questa categoria, dove nelle ultime settimane stanno avvenendo continui capovolgimenti. Zoe Saldana per Emilia Pérez e Ariana Grande per Wicked sono le uniche attrici sicure per la nomination, e ora cercheremo di analizzare le possibili altre contendenti. Seguendo l’andamento favorevole di Emilia Pérez e The Brutalist in questa stagione, sarebbe facile predire una nomination per Selena Gomez e Felicity Jones, ma entrambe risultano piuttosto “vulnerabili”, infatti sono state snobbate rispettivamente dai Golden Globes e dai SAG, e le loro interpretazioni hanno diviso critica e pubblico.
Sempre per lo stesso discorso, due “nepobaby” potrebbero ricevere la loro prima candidatura all’Oscar; da una parte c'è Isabella Rossellini per Conclave, il cui ruolo limitato, ma dal forte impatto, è stato uno degli aspetti più acclamati del film di Berger, dall’altra c'è Margaret Qualley per The Substance, la cui interpretazione è, di fatto, la più acclamata della categoria se si prendono in considerazione i premi che è riuscita a collezionare. Inoltre, come citato all’inizio, The Substance sta avendo un buon momentum, e viste le possibili nomination per Fargeat e Moore perché non si dovrebbe “rispettare l’equilibrio” e snobbare Margaret Qualley?
La mancata nomination ai SAG ha però posto un ostacolo nel cammino delle due attrici e ha favorito l’entrata a sorpresa nella stagione dei premi di Jamie Lee Curtis per The Last Showgirl. Mai nessuno si sarebbe aspettato il successo recente dell’attrice e le nomination ai SAG e ai BAFTA hanno scombussolato ancora di più la categoria posizionandola sempre più vicina alla sua seconda candidatura all’Oscar.
La lista delle contendenti non termina qui e ci sono altre due attrici che potrebbero ulteriormente ribaltare la situazione. Danielle Deadwyler, nominata ai SAG per The Piano Lesson, ha dalla sua parte il forte supporto dei colleghi, e nonostante il film non sia stato un grande successo la qualità eccellente della sua interpretazione potrebbe stupire domani. Concludiamo con l’ultima opzione, quella di un’attrice che non è ancora stata nominata dai premi dell’industria cinematografica e che ha vinto solamente un premio della critica da parte di un’associazione di seconda/terza fascia. La situazione che riguarda questa interprete sembra piuttosto simile a quella di Laura Dern che, nella stagione 2014/15, era stata candidata all’Oscar per Wild (2014) senza ricevere “supporto” da altri premi precursori. Stiamo parlando di Aunjanue Ellis Taylor per Nickel Boys, le cui sole cinque/sei scene basterebbero a farle vincere la statuetta, ma intanto sarebbe un grande traguardo solo raggiungere la nomination. Tutto dipenderà dal supporto generale dell’Academy nei confronti dell’opera di Ross.
Le nostre previsioni: Zoe Saldana, Ariana Grande, Isabella Rossellini, Margaret Qualley, Jamie Lee Curtis
Alternative: Felicity Jones, Selena Gomez
Miglior Sceneggiatura
Le due categorie per la Miglior Sceneggiatura sono piuttosto difficili da predire, i Writers Guild Awards non hanno un forte impatto sulle previsioni poiché la maggior parte dei candidati, di solito, risulta squalificata per via della mancata iscrizione ai sindacati degli sceneggiatori - basti pensare che film come Conclave, The Brutalist Emilia Pérez e I’m Still Here non sono eleggibili per questi premi. Ma al tempo stesso, non risulta difficile capire chi saranno i nominati e questi dovrebbero rispecchiare grossomodo i candidati al premio di Miglior Film.
Le possibili sorprese sono rappresentate da film internazionali come All We Imagine As Light di Payal Kapadia e I’m Still Here. Challengers e Queer di Luca Guadagnino hanno pochissime chance di rientrare nella cinquina, il che è un dispiacere visto che le due sceneggiature di Justin Kuritzkes non solo dovrebbero essere candidate, ma avrebbero il pieno diritto di aggiudicarsi qualche statuetta.
Le nostre previsioni (sceneggiatura originale): Anora, A Real Pain, The Brutalist, The Substance, September 5
Alternative: All We Imagine As Light, Challengers
Le nostre previsioni (sceneggiatura non originale): Conclave, Emilia Pérez, Nickel Boys, A Complete Unknown, I’m Still Here
Alternative: Sing Sing, Wicked
Miglior Film Internazionale
Emilia Pérez, I’m Still Here eThe Seed of the Sacred Fig, tre titoli nominati in questa categoria in ogni singolo evento della stagione dei premi di quest’anno, sembrano allontanare qualsiasi alternativa possibile, ma, prima di tutto, bisogna ricordare che All We Imagine As Light non verrà preso in considerazione per questa cinquina poiché la commissione indiana incaricata di scegliere il candidato per la nazione ha optato per Laapata Ladies, una decisione folle e sconsiderata visto che l’opera di Kapadia è una delle più acclamate della stagione. La commissione formata da tredici uomini non ha (ovviamente) ritenuto il film all’altezza, prima affermando che la scelta fatta rispecchia di più la società Indiana, poi dicendo che l’opera di Kapadia era “troppo europea” (nonostante l’unica persona non indiana nella crew fosse il montatore Clément Pinteaux) ed infine affondando definitivamente il film definendolo “mediocre a livello tecnico”.
Ormai non si hanno più speranze con la commissione indiana, sembra quasi si divertano a fare scelte sbagliate. Basta ricordare gli errori compiuti con la non selezione di RRR (2022) di S. S. Rajamouli e con The Lunchbox (2013) di Ritesh Batra, due film che avrebbero dovuto raggiungere la cinquina dei candidati.
Vermiglio di Maura Delpero e The Girl with the Needle di Magnus von Horn sembrano le scelte più gettonate per completare le nomination, ma non è detta l'ultima poiché questa categoria presenta sempre qualche grande shock - come lo snub dell’anno scorso ad Aki Kaurismäki per Fallen Leaves o quello di Asghar Farhadi per A Hero (2021) un paio di anni fa.
Kneecap di Rich Peppiatt, l’opera biografica sul trio di rapper nordirlandesi potrebbe sorprendere, il film ha riscontrato successo ovunque sia stato presentato, ricevendo anche delle importanti nomination ai BAFTA, per la sceneggiatura e il casting. Oppure c’è il caso di Flow di Gints Zilbalodis e Dahomey di Mati Diop, due film selezionati nella shortlist per Miglior Film straniero che potrebbero ricevere delle candidature anche nelle categorie di Miglior Film d’animazione e Miglior Documentario.
Le nostre previsioni: Emilia Pérez, I’m Still Here, The Seed of the Sacred Fig, The Girl with the Needle, Kneecap
Alternativa: Vermiglio
Categorie Tecniche, Animazione e Documentario
Nelle principali categorie tecniche ci aspettiamo una forte presenza da parte di Wicked, Emilia Pérez, Dune: Part Two, A Complete Unknown e Nosferatu di Robert Eggers - che sta ricevendo diverse nomination per il suo reparto tecnico, soprattutto per la fotografia e la scenografia.
Sarà affascinante scoprire chi saranno i cinque film candidati per Miglior Montaggio, categoria dove l’Academy tende a nominare le cinque opere di punta della stagione dei premi, e, ad esempio, una mancata nomination a Conclave, The Brutalist o anche Anora, sarebbe un grande simbolo della vulnerabilità di questi film per la vittoria finale.
Le nostre previsioni
Fotografia: The Brutalist, Dune: Part Two, Nosferatu, Conclave, Nickel Boys
Montaggio: Emilia Pérez, Anora, Conclave, Wicked, The Substance
Costumi: Wicked, Conclave, A Complete Unknown, Nosferatu, Blitz
Scenografia: The Brutalist, Wicked, Nosferatu, Dune: Part Two, Conclave
Colonna Sonora: The Brutalist, Conclave, Emilia Pérez, The Wild Robot, Challengers
Canzone: “El Mal” (Emilia Pérez), “Mi Camino” (Emilia Pérez), “Kiss the Sky” (The Wild Robot), “Compress/Repress” (Challengers), “The Journey” (The Six Triple Eight)
Suono: Wicked, Dune: Part Two, Gladiator II, Emilia Pérez, A Complete Unknown
Trucco: The Substance, Wicked, Nosferatu, Dune: Part Two, Emilia Pérez
Effetti Speciali: Dune: Part Two, Gladiator II, Wicked, Kingdom of the Planet of the Apes, Better Man
Animazione: Flow, The Wild Robot, Inside Out 2, Memoir of a Snail, Wallace & Gromit: Vengeance Most Fowl
Documentario: No Other Land, Soundtrack to a Coup d’Etat, Daughters, Sugarcane, Black Box Diaries
di Omar Franini
NC-266
22.01.2025
La tanto agognata statuetta
Mancano ormai poche ore all’annuncio delle nomination degli Oscar, i premi cinematografici americani più rinomati e conosciuti a livello mediatico. Dopo aver provato a predire i premi della 96°edizione è giunto il momento di rinnovare questo appuntamento.
Oggi cercheremo di intuire quali potrebbero essere le grandi sorprese e, soprattutto, i grandi snobbati della prossima edizione degli Academy Awards. Di seguito riporteremo le previsioni delle categorie più importanti, citando i possibili candidati in ordine di probabilità.
Miglior Film
Partiamo dalla categoria più importante e forse più facile da predire. Avendo a disposizione dieci slot per i possibili nominati, è piuttosto semplice intuire quali saranno i sette/otto nomi sicuri per la nomination. Sono invece gli ultimi posti “disponibili” quelli più difficili da pronosticare. Andando con ordine, film come A Complete Unknown, Anora, The Brutalist, Conclave, Dune: Part Two, Emilia Pérez, The Substance e Wicked sembrano quasi certi, mentre a contendersi gli ultimi due posti saranno cinque film.
A Real Pain sembra essere l’opzione più quotata sulla carta; Kieran Culkin è il favorito a vincere la statuetta per Miglior Attore non protagonista e si potrebbe verificare anche un upset in Miglior Sceneggiatura originale, inoltre bisogna aggiungere che il film ha avuto un successo enorme a livello di critica negli Stati Uniti - ma quest’ultimo aspetto rappresenta sempre di più un’arma a doppio taglio visto che l’Academy ha ampliato a livello internazionale la cerchia dei votanti.
A proposito di incognite, non si può non citare Nickel Boys, il primo lungometraggio di finzione di RaMell Ross. Nonostante il grande riscontro da parte della critica, il film ha faticato a replicare lo stesso successo all’interno dell’industria cinematografica e, di conseguenza, è mancato anche un certo interesse da parte del pubblico - quest’ultimo frutto anche di una award campaign pessima da parte di Amazon MGM, distributori americani del lungometraggio, nella quale si è cercato di "presentare" il film nel momento più vicino possibile alle votazioni, quando forse bisognava rispettare l’uscita originale ottobrina seguita da un lancio sulla piattaforma streaming per il weekend della Festa del Ringraziamento. La possibile nomination è quindi nelle mani di coloro che hanno visto la pellicola e che hanno dimostrato di apprezzarla.
Poi c’è il caso I’m Still Here (Io sono ancora qui). Dopo la vittoria di Fernanda Torres ai Golden Globes, La campagna all'Oscar per il film ha ingranato la marcia. L’opera di Salles ha avuto un discreto successo al botteghino statunitense e sempre più personalità all’interno del mondo di Hollywood stanno iniziando a supportarlo.
Caso opposto per Sing Sing di Greg Kwedar, che fine a qualche mese fa presentava delle quotazioni piuttosto alte e si parlava addirittura di una possibile vittoria in questa categoria vista la forte natura da crowd pleaser, un fattore che aveva influenzato la vittoria di CODA (2021) nell’aprile del 2022. Ma la A24, casa distributrice del film, ha smesso di puntare sull’opera di Kwedar, concentrando tutte le sue energie per la campagna di The Brutalist, sminuendo così il possibile impatto sulle nomination da parte di Sing Sing - come anche per Queer e A Different Man, altre distribuzioni A24 “abbandonate” al loro destino nella stagione dei premi.
L’ultima opzione è rappresentata da September 5 di Tim Fehlbaum, il cui successo rimane ancora oggi un mistero; i dati al botteghino riportati da Paramount fanno storcere il naso perché mostrano una crescita sproporzionata, e alquanto sospetta, del film nel corso delle ultime due settimane. Nonostante le critiche piuttosto divisive, September 5 è riuscito a ricevere una nomination ai Golden Globes nella categoria di Miglior Film drammatico e, soprattutto, la nomina ai Producers Guild Awards, importante precursore degli Oscar. Nonostante ciò, continuiamo ad avere dei dubbi sul film.
Le nostre previsioni: Conclave, Emilia Pérez, The Brutalist, Anora, Wicked, A Complete Unknown, The Substance, Dune: Part Two, Nickel Boys, A Real Pain
Alternative: I’m Still Here, Sing Sing, September 5
Miglior Regia
La categoria per la Miglior Regia risulta una delle più affascinanti degli ultimi anni, soprattutto perché il ramo dell’Academy che vota per le nomination ha sempre riservato delle sorprese inaspettate. Di solito i twist di questa categoria riguardano registi internazionali, ma quest’anno quell’opzione risulta piuttosto prevedibile; non solo Emilia Pérez sarà uno dei film più nominati agli Oscar, ma la nomination per Jacques Audiard sembra ormai sicura. Altri due nomi sono piuttosto certi per la nomination, ovvero Sean Baker per Anora e Brady Corbet per The Brutalist, regista che sta facendo incetta di premi e che sembra puntare dritto all’Oscar.
A contendersi gli ultimi due slot sono quattro cineasti con una “narrativa” piuttosto solida per una nomination. La scelta meno gettonata è quella rappresentata da James Mangold per A Complete Unknown, il cui film ha trovato un inaspettato successo nei vari premi precursori che precedono le votazioni agli Oscar - il cineasta è stato nominato ai Director Guilds Awards, ma vista la tendenza della branch dell’Academy che vota la categoria non crediamo che Mangold riuscirà ad aggiudicarsi la nomination.
Discorso diverso per Edward Berger, il grande snobbato in questa categoria nella 93° edizione nonostante il suo film, All Quiet on the Western Front (2022), avesse ricevuto nove nomination. Succederà lo stesso con Conclave? Difficile da pronosticare, ma ci potrebbe essere un colpo di scena dell’ultimo minuto, proprio come nel film.
Quindi, chi potrebbe scavalcare i due registi appena citati? Le quotazioni di Coralie Fargeat salgono ogni giorno, The Substance sta ricevendo sempre più sostegno dall’industria cinematografica e a dimostrarlo sono le nomination in questa categoria ai BAFTA e ai Golden Globes. Inoltre, ci aspettiamo una overperformance del film domani, con diverse nomination inaspettate che analizzeremo fra poco.
L’ultima ipotesi è rappresentata da RaMell Ross, la cui regia è stata una delle più lodate e premiate in questa stagione, ma come citato poc'anzi, la campagna per i premi del film non ha portato i frutti sperati. Rimane comunque una forte possibilità di vedere Ross nominato, visto il trend più arthouse e di nicchia assunto dal ramo dell’Academy che vota in questa categoria.
Le nostre previsioni: Brady Corbet, Jacques Audiard, Sean Baker, Coralie Fargeat, Edward Berger
Alternative: RaMell Ross, James Mangold
Miglior Attore protagonista
Negli ultimi mesi, la categoria di Miglior Attore è risultata come la più “noiosa” sulla carta; cinque attori sono inclusi nelle previsioni da ormai diversi mesi, stiamo parlando di Adrien Brody per The Brutalist, Colman Domingo per Sing Sing, Timothee Chalamet per A Complete Unknown, Ralph Fiennes per Conclave e Daniel Craig per Queer, ma quest’ultimo, inaspettatamente se possiamo aggiungere, sta faticando a confermare il suo status di possibile nominato.
Infatti, il secondo lungometraggio di Luca Guadagnino distribuito lo scorso anno ha faticato a trovare consenso da parte della critica, rivelandosi anche un grosso flop al botteghino statunitense, soprattutto se si considera il budget di cinquanta milioni di dollari. Questi fattori non dovrebbero avere un impatto sul mondo dei premi ovviamente, ma alcune volte si rivelano decisivi.
Ad usurpare il suo posto potrebbe essere Sebastian Stan per The Apprentice, la cui interpretazione ha ricevuto più riconoscimenti, per quanto riguarda le nomination, rispetto a Craig. Sarà una sfida agguerrita, peccato soltanto che Stan non sia in contenzione per il suo eccellente lavoro in A Different Man di Aaron Schimberg, un’ interpretazione più meritevole rispetto a quella del ruolo di Donald Trump nel biopic di Ali Abbasi. Un’alternativa ancora più remota è rappresentata da Hugh Grant per la sua notevole interpretazione nell’horror Heretic, per cui è stato già nominato al Golden Globes e ai BAFTA.
Le nostre previsioni: Adrien Brody, Colman Domingo, Timothee Chalamet, Ralph Fiennes, Daniel Craig
Alternative: Sebastian Stan (The Apprentice), Hugh Grant
Miglior Attrice protagonista
Questa categoria fino al giorno dei Golden Globes sembrava piuttosto imprevedibile, con almeno una decina di attrici che si potevano giocare la possibilità di essere nominate agli Oscar, ma i risultati delle premiazioni e delle nomination agli Screen Actors Guilds (SAG) hanno fatto chiarire le idee sulla cinquina finale.
Demi Moore per The Substance e Fernanda Torres per I’m Still Here, le vincitrici dei Globes per Miglior Attrice in un film commedia o musicale e drammatico sembrano sicure per la nomination, mentre Mikey Madison per Anora, Karla Sofia Gascón per Emilia Pérez e Cynthia Erivo per Wicked dovrebbero completare la cinquina. È difficile trovare un’alternativa valida alle cinque attrici appena citate; sia Nicole Kidman, per Babygirl, che Angelia Jolie, per Maria, hanno poche possibilità di rientrare nelle nomination e i film di cui sono protagoniste non hanno saputo appassionare l’industria cinematografica.
Se dobbiamo pensare ad un possibile shock dell’ultimo minuto, non possiamo non citare una delle interpretazioni più acclamate dello scorso anno, quella di Marianne Jean-Baptiste in Hard Truths. La performance dell’attrice britannica nell’ultima opera di Mike Leigh è proprio il tipo di performance “sopra le righe” che può sorprendere, sarebbe un riconoscimento più che meritato e, in un mondo ideale, dovrebbero essere lei e Fernanda Torres a contendersi la vittoria finale.
Le nostre previsioni: Demi Moore, Mikey Madison, Karla Sofia Gascón, Cynthia Erivo, Fernanda Torres
Alternative: Marianne Jean-Baptiste, Angelina Jolie
Miglior Attore non protagonista
Sembra piuttosto inutile fare delle previsioni sulla categoria del Miglior Attore non protagonista quando, in questo momento, è impossibile trovare quattro alternative che possano competere con Kieran Culkin per la vittoria finale. L’attore coprotagonista del film A Real Pain di Jesse Eisenberg sta vincendo ogni premio possibile, che esso sia della critica o dell’industria cinematografica, una sweep che ricorda quella di Da’Vine Joy Randolph in The Holdovers (2023) di Alexander Payne durante lo scorso anno.
Ora bisogna cercare di capire quali saranno gli altri quattro attori che usciranno sconfitti da questo confronto. Yura Borisov per Anora, Edward Norton per A Complete Unknown e Guy Pearce per The Brutalist, sembrano nomi papabili per la nomination - anche se Pearce è stato snobbato dai SAG, ma siccome The Brutalist è uno dei film di punta di questa awards season è difficile vedere l’attore veterano non ricevere la sua prima nomination all’Oscar.
A completare la cinquina ci sono due possibili opzioni; da una parte c’è Jeremy Strong per The Apprentice, un’interpretazione acclamata da parte di un attore stimato nell’industria cinematografica. La sua nomination, come quella di Culkin, sarebbe una conferma del grande impatto lasciato dai due attori nella serie televisiva pluripremiata Succession. Questo commento non vuole sminuire la qualità delle due interpretazioni, ma negli ultimi anni sempre più attori sono riusciti a trasferire l’"ottima qualità" del lavoro svolto nel mondo della televisione anche nel cinema.
Caso opposto invece per Clarence Maclin in Sing Sing, attore non professionista che debutta sullo schermo interpretando “se stesso”. Infatti, il film di Greg Kwedar racconta la reale storia di dei carcerati dell’istituto Sing Sing che "utilizzano" il teatro e la recitazione come forma di terapia per la riabilitazione, e per raccontare di questo episodio il regista ha optato di mixare alcuni attori professionisti, come Colman Domingo e Paul Raci, insieme ai veri carcerati protagonisti della vicenda. Maclin ha già ricevuto diversi riconoscimenti per la sua interpretazione e la nomination inaspettata ai BAFTA è un grande passo in avanti per la candidatura all’Oscar, ma temiamo che questo non sia abbastanza per scavalcare Jeremy Strong.
Le nostre previsioni: Kieran Culkin, Edward Norton, Yura Borisov, Guy Pearce, Jeremy Strong
Alternativa: Clarence Maclin
Miglior Attrice non protagonista
Il caos sta regnando sovrano in questa categoria, dove nelle ultime settimane stanno avvenendo continui capovolgimenti. Zoe Saldana per Emilia Pérez e Ariana Grande per Wicked sono le uniche attrici sicure per la nomination, e ora cercheremo di analizzare le possibili altre contendenti. Seguendo l’andamento favorevole di Emilia Pérez e The Brutalist in questa stagione, sarebbe facile predire una nomination per Selena Gomez e Felicity Jones, ma entrambe risultano piuttosto “vulnerabili”, infatti sono state snobbate rispettivamente dai Golden Globes e dai SAG, e le loro interpretazioni hanno diviso critica e pubblico.
Sempre per lo stesso discorso, due “nepobaby” potrebbero ricevere la loro prima candidatura all’Oscar; da una parte c'è Isabella Rossellini per Conclave, il cui ruolo limitato, ma dal forte impatto, è stato uno degli aspetti più acclamati del film di Berger, dall’altra c'è Margaret Qualley per The Substance, la cui interpretazione è, di fatto, la più acclamata della categoria se si prendono in considerazione i premi che è riuscita a collezionare. Inoltre, come citato all’inizio, The Substance sta avendo un buon momentum, e viste le possibili nomination per Fargeat e Moore perché non si dovrebbe “rispettare l’equilibrio” e snobbare Margaret Qualley?
La mancata nomination ai SAG ha però posto un ostacolo nel cammino delle due attrici e ha favorito l’entrata a sorpresa nella stagione dei premi di Jamie Lee Curtis per The Last Showgirl. Mai nessuno si sarebbe aspettato il successo recente dell’attrice e le nomination ai SAG e ai BAFTA hanno scombussolato ancora di più la categoria posizionandola sempre più vicina alla sua seconda candidatura all’Oscar.
La lista delle contendenti non termina qui e ci sono altre due attrici che potrebbero ulteriormente ribaltare la situazione. Danielle Deadwyler, nominata ai SAG per The Piano Lesson, ha dalla sua parte il forte supporto dei colleghi, e nonostante il film non sia stato un grande successo la qualità eccellente della sua interpretazione potrebbe stupire domani. Concludiamo con l’ultima opzione, quella di un’attrice che non è ancora stata nominata dai premi dell’industria cinematografica e che ha vinto solamente un premio della critica da parte di un’associazione di seconda/terza fascia. La situazione che riguarda questa interprete sembra piuttosto simile a quella di Laura Dern che, nella stagione 2014/15, era stata candidata all’Oscar per Wild (2014) senza ricevere “supporto” da altri premi precursori. Stiamo parlando di Aunjanue Ellis Taylor per Nickel Boys, le cui sole cinque/sei scene basterebbero a farle vincere la statuetta, ma intanto sarebbe un grande traguardo solo raggiungere la nomination. Tutto dipenderà dal supporto generale dell’Academy nei confronti dell’opera di Ross.
Le nostre previsioni: Zoe Saldana, Ariana Grande, Isabella Rossellini, Margaret Qualley, Jamie Lee Curtis
Alternative: Felicity Jones, Selena Gomez
Miglior Sceneggiatura
Le due categorie per la Miglior Sceneggiatura sono piuttosto difficili da predire, i Writers Guild Awards non hanno un forte impatto sulle previsioni poiché la maggior parte dei candidati, di solito, risulta squalificata per via della mancata iscrizione ai sindacati degli sceneggiatori - basti pensare che film come Conclave, The Brutalist Emilia Pérez e I’m Still Here non sono eleggibili per questi premi. Ma al tempo stesso, non risulta difficile capire chi saranno i nominati e questi dovrebbero rispecchiare grossomodo i candidati al premio di Miglior Film.
Le possibili sorprese sono rappresentate da film internazionali come All We Imagine As Light di Payal Kapadia e I’m Still Here. Challengers e Queer di Luca Guadagnino hanno pochissime chance di rientrare nella cinquina, il che è un dispiacere visto che le due sceneggiature di Justin Kuritzkes non solo dovrebbero essere candidate, ma avrebbero il pieno diritto di aggiudicarsi qualche statuetta.
Le nostre previsioni (sceneggiatura originale): Anora, A Real Pain, The Brutalist, The Substance, September 5
Alternative: All We Imagine As Light, Challengers
Le nostre previsioni (sceneggiatura non originale): Conclave, Emilia Pérez, Nickel Boys, A Complete Unknown, I’m Still Here
Alternative: Sing Sing, Wicked
Miglior Film Internazionale
Emilia Pérez, I’m Still Here eThe Seed of the Sacred Fig, tre titoli nominati in questa categoria in ogni singolo evento della stagione dei premi di quest’anno, sembrano allontanare qualsiasi alternativa possibile, ma, prima di tutto, bisogna ricordare che All We Imagine As Light non verrà preso in considerazione per questa cinquina poiché la commissione indiana incaricata di scegliere il candidato per la nazione ha optato per Laapata Ladies, una decisione folle e sconsiderata visto che l’opera di Kapadia è una delle più acclamate della stagione. La commissione formata da tredici uomini non ha (ovviamente) ritenuto il film all’altezza, prima affermando che la scelta fatta rispecchia di più la società Indiana, poi dicendo che l’opera di Kapadia era “troppo europea” (nonostante l’unica persona non indiana nella crew fosse il montatore Clément Pinteaux) ed infine affondando definitivamente il film definendolo “mediocre a livello tecnico”.
Ormai non si hanno più speranze con la commissione indiana, sembra quasi si divertano a fare scelte sbagliate. Basta ricordare gli errori compiuti con la non selezione di RRR (2022) di S. S. Rajamouli e con The Lunchbox (2013) di Ritesh Batra, due film che avrebbero dovuto raggiungere la cinquina dei candidati.
Vermiglio di Maura Delpero e The Girl with the Needle di Magnus von Horn sembrano le scelte più gettonate per completare le nomination, ma non è detta l'ultima poiché questa categoria presenta sempre qualche grande shock - come lo snub dell’anno scorso ad Aki Kaurismäki per Fallen Leaves o quello di Asghar Farhadi per A Hero (2021) un paio di anni fa.
Kneecap di Rich Peppiatt, l’opera biografica sul trio di rapper nordirlandesi potrebbe sorprendere, il film ha riscontrato successo ovunque sia stato presentato, ricevendo anche delle importanti nomination ai BAFTA, per la sceneggiatura e il casting. Oppure c’è il caso di Flow di Gints Zilbalodis e Dahomey di Mati Diop, due film selezionati nella shortlist per Miglior Film straniero che potrebbero ricevere delle candidature anche nelle categorie di Miglior Film d’animazione e Miglior Documentario.
Le nostre previsioni: Emilia Pérez, I’m Still Here, The Seed of the Sacred Fig, The Girl with the Needle, Kneecap
Alternativa: Vermiglio
Categorie Tecniche, Animazione e Documentario
Nelle principali categorie tecniche ci aspettiamo una forte presenza da parte di Wicked, Emilia Pérez, Dune: Part Two, A Complete Unknown e Nosferatu di Robert Eggers - che sta ricevendo diverse nomination per il suo reparto tecnico, soprattutto per la fotografia e la scenografia.
Sarà affascinante scoprire chi saranno i cinque film candidati per Miglior Montaggio, categoria dove l’Academy tende a nominare le cinque opere di punta della stagione dei premi, e, ad esempio, una mancata nomination a Conclave, The Brutalist o anche Anora, sarebbe un grande simbolo della vulnerabilità di questi film per la vittoria finale.
Le nostre previsioni
Fotografia: The Brutalist, Dune: Part Two, Nosferatu, Conclave, Nickel Boys
Montaggio: Emilia Pérez, Anora, Conclave, Wicked, The Substance
Costumi: Wicked, Conclave, A Complete Unknown, Nosferatu, Blitz
Scenografia: The Brutalist, Wicked, Nosferatu, Dune: Part Two, Conclave
Colonna Sonora: The Brutalist, Conclave, Emilia Pérez, The Wild Robot, Challengers
Canzone: “El Mal” (Emilia Pérez), “Mi Camino” (Emilia Pérez), “Kiss the Sky” (The Wild Robot), “Compress/Repress” (Challengers), “The Journey” (The Six Triple Eight)
Suono: Wicked, Dune: Part Two, Gladiator II, Emilia Pérez, A Complete Unknown
Trucco: The Substance, Wicked, Nosferatu, Dune: Part Two, Emilia Pérez
Effetti Speciali: Dune: Part Two, Gladiator II, Wicked, Kingdom of the Planet of the Apes, Better Man
Animazione: Flow, The Wild Robot, Inside Out 2, Memoir of a Snail, Wallace & Gromit: Vengeance Most Fowl
Documentario: No Other Land, Soundtrack to a Coup d’Etat, Daughters, Sugarcane, Black Box Diaries